
Giancarlo Abete, al termine del consiglio federale, ha rilasciato queste dichiarazioni:.
”Io cerchero’ di gestire la situazione al meglio sino all’11 agosto (giorno dell’assemblea elettiva, ndr). Non ho impedimenti di lucidita’ e non e’ mia abitudine abbandonare la nave. Cercheremo di lavorare bene per le aree di nostra competenza come l’iscrizione ai campionati”.
”Ho detto alle componenti che mi sarei riservato di organizzare degli incontri per mantenere partecipata la conduzione della federazione – ha aggiunto il numero uno del calcio italiano che guidera’ la federazioni sino alle elezioni –. Sono assolutamente confermate le motivazioni personali, professioniali e di politica sportiva che hanno reso le mie dimissioni irrevocabili’‘.
”Ritengo faticoso andare a migliorare la situazione delle federazioni sportive evidenziandone solo le criticita’ e non tenendo conto dei percorsi fatti in maniera lineare. Ritengo ci siano problematiche piu’ organiche che non si risolvono facendo venire meno al mondo del calcio un 16/o di quello che il calcio produce e da’ al sistema Stato”. Ha detto il presidente dimissionario della Figc, Giancarlo Abete.
“Tutti sanno che al di la’ dei rapporti personali, non c’e’ una condivisione di alcune delle politiche sportive portate avanti dal comitato olimpico. E non e’ collegato al fatto della votazione in cui scelsi un altro candidato’‘. ‘‘Su 99 medaglie d’oro ai Giochi Olimpici invernali di Sochi non ne abbiamo vinta una. Sappiamo che il calcio ha maggiore visibilita’ ma l’attenzione deve essere rivolta a tutte le discipline sportive. Ci poniamo il problema esistenziale se 62 milioni dati al calcio siano troppi. Una diminuzione delle risorse alla Figc determina un indebolimento delle istituzioni sportive e un rafforzamento dei soggetti privatistici”.